18 novembre 2015
Come riportato nel comunicato stampa già trasmesso (al quale le Associazioni territoriali sono invitate a dare la massima diffusione), questa mattina la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al disegno di legge di stabilità che prevede la riduzione del 25 per cento dell’Imu e della Tasi dovute, sulla base delle aliquote stabilite per il 2015 dai singoli Comuni, per le abitazioni locate attraverso i contratti “concordati”.
La disposizione deve essere letta unitamente a quella che, per il 2016, vieta ai Comuni di modificare in aumento le aliquote stabilite per il 2015.
Come pure detto nel comunicato, la proposta delle relatrici del provvedimento – che faceva propri emendamenti presentati da quasi tutti i Gruppi parlamentari, di maggioranza e di opposizione – prevedeva la fissazione al 4 per mille del limite massimo delle aliquote Imu e Tasi per gli immobili in questione.
Pur con tale attenuazione, si tratta di un risultato importante, ottenuto – bisogna sottolinearlo – esclusivamente grazie al lavoro della Confedilizia (come correttamente riconoscono i quotidiani odierni – consultabili nella rassegna stampa pubblicata sul nostro sito Internet – che riportano la notizia dell’aliquota del 4 per mille, oggi superata). Un lavoro svolto in modo continuo e capillare, da ultimo sfociato nel coinvolgimento trasversale di quasi tutte le forze parlamentari. Un’attività che ha visto la politica – deve dirsi con rammarico – impegnarsi a fondo ma poi non imporsi (come frequentemente accade) di fronte alle stime dei funzionari del Ministero dell’economia, nonostante le stesse presentino palesi limiti.
Tutto ciò – giova rimarcarlo – si è svolto nell’ambito di un’azione che, da parte nostra, ha sempre mirato a mettere in evidenza la necessità di un intervento generalizzato di riduzione del carico fiscale sugli immobili ma che, realisticamente, ha altresì puntato ad assicurare alla proprietà edilizia il massimo risultato possibile in questa fase, esso stesso impensabile solo fino a pochi mesi fa, soprattutto se si considera la contestuale abolizione della Tasi sull’abitazione principale (pur con la discriminazione per gli immobili delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, che continueremo a tentare di almeno attenuare).
Si tratta, altresì, di una novità che – incentivando i contratti agevolati – rappresenterà una nuova occasione di sviluppo per le Associazioni territoriali, da sempre punto di riferimento essenziale dei proprietari per l’applicazione di questo canale di contrattazione.
Poiché l’iter del disegno di legge di stabilità proseguirà nell’aula del Senato e poi alla Camera, sarà necessario continuare a lavorare per difendere quanto finora ottenuto (su “prima casa”, immobili locati e detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica e acquisto mobili), per tentare di ampliare la riduzione decisa questa mattina e per scongiurare interventi peggiorativi per il nostro settore, che nel cammino di un disegno di legge di stabilità sono sempre “in agguato”.
Con ogni cordialità.
Giorgio Spaziani Testa